martedì 29 settembre 2009
Rubin Kazan - Inter - GuFiNtEr
E v'annau bona
Ottima prova degli stranieri dell'internazionale che non vanno oltre l'1-1 in Russia con il Rubin Kazan. Registriamo praticamente come il Rubin abbia SURCLASSATO gli uomini dello special-one, dai che la coppa si avvicina :D
Etichette:
anti-inter,
calcio,
champions,
Serie A,
sport
sabato 26 settembre 2009
sabato 19 settembre 2009
giovedì 17 settembre 2009
I nomi delle vittime attentato di Kabul ONORE ONORE ONORE!!!!
186esimo reggimento Folgore Tenente Antonio Fortunato, originario di Lagonegro (Potenza);
Primo caporal maggiore Matteo Mureddu, di Oristano;
Primo caporal maggiore Davide Ricchiuto, nativo di Glarus (Svizzera);
Sergente maggiore Roberto Valente di Napoli;
Primo caporal maggiore Gian Domenico Pistonami, di Orvieto;
Militare Ranzino, che viveva a Pagani nel salernitano.
FAI TORNARE LE TRUPPE A CASA..... STATO DI MERDA!!!!!!
Non ci sono parole.
I soldi controllano la vita e la morte della gente, nascondendosi dietro a finte forme di tutela di libertà e democrazia...
E qui la fine del post.
Primo caporal maggiore Matteo Mureddu, di Oristano;
Primo caporal maggiore Davide Ricchiuto, nativo di Glarus (Svizzera);
Sergente maggiore Roberto Valente di Napoli;
Primo caporal maggiore Gian Domenico Pistonami, di Orvieto;
Militare Ranzino, che viveva a Pagani nel salernitano.
FAI TORNARE LE TRUPPE A CASA..... STATO DI MERDA!!!!!!
Non ci sono parole.
I soldi controllano la vita e la morte della gente, nascondendosi dietro a finte forme di tutela di libertà e democrazia...
E qui la fine del post.
mercoledì 16 settembre 2009
GuFiNtEr Inter VS Barcellona
Stasera, Inter VS Barcellona, Ibra nn segna mai in champions ma questa, potrebbe essere la partita della svolta..... :D
Probabilmente le condizioni meteo sono a favore di sti "culi rutti", ma nn demordiamo! Per il si e per il no ecco un gufinter!!! Dobbiamo restare UniTi!!!
Probabilmente le condizioni meteo sono a favore di sti "culi rutti", ma nn demordiamo! Per il si e per il no ecco un gufinter!!! Dobbiamo restare UniTi!!!
Etichette:
anti-inter,
calcio,
champions,
GuFiNtEr,
sport
domenica 13 settembre 2009
New Gruppo su Facebook
Dopo il gruppo "Leaflover", si apre lo "Storico Muretto", ricordi ancora vivi anche se ingialliti!!!! CLICCA
mercoledì 9 settembre 2009
Sondaggio "summer 09" vince il VINTAGE!
Il sondaggio ha dato il suo esito, il vincitore della "summer 09" è il:
VINTAGE con il 43% delle preferenze, risultato schiacciante se si pensa che al secondo posto c'e' L'ESCA' con un 20%, praticamente metà dei voti del locale principe 09.
Gradino più basso del podio per il BLUE SKY con il 13% a seguire tutto il resto.
Giusto o sbagliato?
Ecco la classifica completa
1° VINTAGE 43%
2° L'ESCA' 20%
3° BLUE SKY 13%
4° M'AMA 6%
a parimerito
5° PROVINCIA 3%
5° LIDO IL PILONE 3%
5° CABIRIA 3%
5° PIPER BEACH 3%
5° LIDO DELLO STRETTO 3%
6° BARBABLU s.v.
6° LIDO CLUB s.v.
6° LA SPIAGGETTA s.v.
6° BUDDHA BAR s.v.
6° QUARTO DI LUNA s.v.
Albo d'oro
VINTAGE 2009
Blue Sky 2008
M'ama 2007
Cabiria 2006
VINTAGE con il 43% delle preferenze, risultato schiacciante se si pensa che al secondo posto c'e' L'ESCA' con un 20%, praticamente metà dei voti del locale principe 09.
Gradino più basso del podio per il BLUE SKY con il 13% a seguire tutto il resto.
Giusto o sbagliato?
Ecco la classifica completa
1° VINTAGE 43%
2° L'ESCA' 20%
3° BLUE SKY 13%
4° M'AMA 6%
a parimerito
5° PROVINCIA 3%
5° LIDO IL PILONE 3%
5° CABIRIA 3%
5° PIPER BEACH 3%
5° LIDO DELLO STRETTO 3%
6° BARBABLU s.v.
6° LIDO CLUB s.v.
6° LA SPIAGGETTA s.v.
6° BUDDHA BAR s.v.
6° QUARTO DI LUNA s.v.
Albo d'oro
VINTAGE 2009
Blue Sky 2008
M'ama 2007
Cabiria 2006
Etichette:
Blue Sky,
Buddha del Sol,
cabiria,
eventi,
foto,
Glam,
HappyHour,
l'escà,
m'ama,
Messina,
Poseidon,
Re Vittorio,
segnaliamo,
Vintage
lunedì 7 settembre 2009
Immigrazione: la linea dura del Governo. Anzi no.
Intervista di Berlusconi alla sua tv maghrebina Nessma TV
E qui la fine del post.
Etichette:
Beppe_Grillo,
L'italia che non voglio,
Marco Travaglio,
Politica,
segnaliamo
domenica 6 settembre 2009
venerdì 4 settembre 2009
giovedì 3 settembre 2009
La Rai rifiuta il trailer di Videocracy - Interviste a Gandini e Procacci
fonte video e testo canale youtube lucamengoni
La Rai rifiuta il trailer di Videocracy
"E' un film che critica il governo"
Anche da Mediaset no allo spot del film che racconta l'ascesa delle tv di Berlusconi
La tv di Stato esigeva un contraddittorio per rispettare il pluralismo
Nelle televisioni italiane è vietato parlare di tv, vietato dire che c'è una connessione tra il capo del governo e quello che si vede sul piccolo schermo. La Rai ha rifiutato il trailer di Videocracy il film di Erik Gandini che ricostruisce i trent'anni di crescita dei canali Mediaset e del nostro sistema televisivo.
"Come sempre abbiamo mandato i trailer all'AnicaAgis che gestisce gli spazi che la Rai dedica alla promozione del cinema. La risposta è stata che la Rai non avrebbe mai trasmesso i nostri spot perché secondo loro, parrà surreale, si tratta di un messaggio politico, non di un film", dice Domenico Procacci della Fandango che distribuisce il film. Netto rifiuto anche da parte di Mediaset, in questo caso con una comunicazione verbale da Publitalia. "Ci hanno detto che secondo loro film e trailer sono un attacco al sistema tv commerciale, quindi non ritenevano opportuno mandarlo in onda proprio sulle reti Mediaset".
A lasciare perplessi i distributori di Fandango e il regista sono infatti proprio le motivazioni della Rai. Con una lettera in stile legal-burocratese, la tv di Stato spiega che, anche se non siamo in periodo di campagna elettorale, il pluralismo alla Rai è sacro e se nello spot di un film si ravvisa un critica ad una parte politica ci vuole un immediato contraddittorio e dunque deve essere seguito dal messaggio di un film di segno opposto.
"Una delle motivazioni che mi ha colpito di più è quella in cui si dice che lo spot veicola un "inequivocabile messaggio politico di critica al governo" perché proietta alcune scritte con i dati che riguardano il paese alternate ad immagini di Berlusconi", prosegue Procacci "ma quei dati sono statistiche ufficiali, che sò "l'Italia è al 67mo posto nelle pari opportunità"".
A preoccupare la Rai sembra essere questo dato mostrato nel film: "L'80% degli italiani utilizza la tv come principale fonte di informazione". Dice la lettera di censura dello spot: "Attraverso il collegamento tra la titolarità del capo del governo rispetto alla principale società radiotelevisiva privata", non solo viene riproposta la questione del conflitto di interessi, ma, guarda caso, si potrebbe pensare che "attraverso la tv il governo potrebbe orientare subliminalmente le convinzioni dei cittadini influenzandole a proprio favore ed assicurandosene il consenso". "Mi pare chiaro che in Rai Videocracy è visto come un attacco a Berlusconi. In realtà è il racconto di come il nostro paese sia cambiato in questi ultimi trent'anni e del ruolo delle tv commerciali nel cambiamento. Quello che Nanni Moretti definisce "la creazione di un sistema di disvalori"".
Le riprese del film, se pure Villa Certosa si vede, è stato completato prima dei casi "Noemi o D'Addario" e non c'è un collegamento con l'attualità. Ma per assurdo, sottolinea Procacci, il collegamento lo trova la Rai. Nella lettera di rifiuto si scrive che dato il proprietario delle reti e alcuni dei programmi "caratterizzati da immagini di donne prive di abiti e dal contenuto latamente voyeuristico delle medesime si determina un inequivocabile richiamo alle problematiche attualmente all'ordine del giorno riguardo alle attitudini morali dello stesso e al suo rapporto con il sesso femminile formulando illazioni sul fatto che tali caratteristiche personali sarebbero emerse già in passato nel corso dell'attività di imprenditore televisivo".
"Siamo in uno di quei casi in cui si è più realisti del re - dice Procacci - Ci sono stati film assai più duri nei confronti di Berlusconi come "Viva Zapatero" o a "Il caimano", che però hanno avuto i loro spot sulle reti Rai. E il governo era dello stesso segno di oggi. Penso che se questo film è ritenuto così esplosivo vuol dire che davvero l'Italia è cambiata".
fonte video e testo canale youtube lucamengoni
La Rai rifiuta il trailer di Videocracy
"E' un film che critica il governo"
Anche da Mediaset no allo spot del film che racconta l'ascesa delle tv di Berlusconi
La tv di Stato esigeva un contraddittorio per rispettare il pluralismo
Nelle televisioni italiane è vietato parlare di tv, vietato dire che c'è una connessione tra il capo del governo e quello che si vede sul piccolo schermo. La Rai ha rifiutato il trailer di Videocracy il film di Erik Gandini che ricostruisce i trent'anni di crescita dei canali Mediaset e del nostro sistema televisivo.
"Come sempre abbiamo mandato i trailer all'AnicaAgis che gestisce gli spazi che la Rai dedica alla promozione del cinema. La risposta è stata che la Rai non avrebbe mai trasmesso i nostri spot perché secondo loro, parrà surreale, si tratta di un messaggio politico, non di un film", dice Domenico Procacci della Fandango che distribuisce il film. Netto rifiuto anche da parte di Mediaset, in questo caso con una comunicazione verbale da Publitalia. "Ci hanno detto che secondo loro film e trailer sono un attacco al sistema tv commerciale, quindi non ritenevano opportuno mandarlo in onda proprio sulle reti Mediaset".
A lasciare perplessi i distributori di Fandango e il regista sono infatti proprio le motivazioni della Rai. Con una lettera in stile legal-burocratese, la tv di Stato spiega che, anche se non siamo in periodo di campagna elettorale, il pluralismo alla Rai è sacro e se nello spot di un film si ravvisa un critica ad una parte politica ci vuole un immediato contraddittorio e dunque deve essere seguito dal messaggio di un film di segno opposto.
"Una delle motivazioni che mi ha colpito di più è quella in cui si dice che lo spot veicola un "inequivocabile messaggio politico di critica al governo" perché proietta alcune scritte con i dati che riguardano il paese alternate ad immagini di Berlusconi", prosegue Procacci "ma quei dati sono statistiche ufficiali, che sò "l'Italia è al 67mo posto nelle pari opportunità"".
A preoccupare la Rai sembra essere questo dato mostrato nel film: "L'80% degli italiani utilizza la tv come principale fonte di informazione". Dice la lettera di censura dello spot: "Attraverso il collegamento tra la titolarità del capo del governo rispetto alla principale società radiotelevisiva privata", non solo viene riproposta la questione del conflitto di interessi, ma, guarda caso, si potrebbe pensare che "attraverso la tv il governo potrebbe orientare subliminalmente le convinzioni dei cittadini influenzandole a proprio favore ed assicurandosene il consenso". "Mi pare chiaro che in Rai Videocracy è visto come un attacco a Berlusconi. In realtà è il racconto di come il nostro paese sia cambiato in questi ultimi trent'anni e del ruolo delle tv commerciali nel cambiamento. Quello che Nanni Moretti definisce "la creazione di un sistema di disvalori"".
Le riprese del film, se pure Villa Certosa si vede, è stato completato prima dei casi "Noemi o D'Addario" e non c'è un collegamento con l'attualità. Ma per assurdo, sottolinea Procacci, il collegamento lo trova la Rai. Nella lettera di rifiuto si scrive che dato il proprietario delle reti e alcuni dei programmi "caratterizzati da immagini di donne prive di abiti e dal contenuto latamente voyeuristico delle medesime si determina un inequivocabile richiamo alle problematiche attualmente all'ordine del giorno riguardo alle attitudini morali dello stesso e al suo rapporto con il sesso femminile formulando illazioni sul fatto che tali caratteristiche personali sarebbero emerse già in passato nel corso dell'attività di imprenditore televisivo".
"Siamo in uno di quei casi in cui si è più realisti del re - dice Procacci - Ci sono stati film assai più duri nei confronti di Berlusconi come "Viva Zapatero" o a "Il caimano", che però hanno avuto i loro spot sulle reti Rai. E il governo era dello stesso segno di oggi. Penso che se questo film è ritenuto così esplosivo vuol dire che davvero l'Italia è cambiata".
fonte video e testo canale youtube lucamengoni
Etichette:
film,
L'italia che non voglio,
Politica,
segnaliamo
mercoledì 2 settembre 2009
martedì 1 settembre 2009
Luciano Spalletti si dimette al suo posto Claudio Ranieri
Iscriviti a:
Post (Atom)